Il Salotto di Kreanews

Il Salotto di KreaNews – Francesco Di Rosa: “Il segreto? Sacrificio, passione e la forza di non arrendersi mai”

Nel nuovo appuntamento de Il Salotto di KreaNews, Francesco Russo ha accolto un ospite speciale: il maestro pasticciere Francesco Di Rosa. Una storia di famiglia, di sacrificio e di sogni realizzati, che parte da Giugliano in Campania e arriva a conquistare il cuore (e il palato) di migliaia di persone. Una testimonianza autentica di come il lavoro artigianale possa diventare arte e imprenditoria, senza mai perdere di vista i valori.

Francesco, la tua storia è una di quelle che colpiscono: ci racconti com’è iniziato tutto?
«La nostra attività nasce nel 1982 grazie a mio padre e mia madre. Mio padre lavorava in città, ma la sua sfida era quella di creare qualcosa di eccellente anche in provincia, a Giugliano in Campania. È stato un percorso difficile: venivano da famiglie umili, e quando rileggo la loro storia mi emoziono sempre. Sono partiti da zero e hanno costruito una realtà che oggi conta 30 collaboratori, quattro strutture, e un format che stiamo sviluppando anche oltre il paese.»

Un’attività di famiglia, quindi, ma anche una passione che hai ereditato da piccolo?
«Assolutamente. Io sono nato nell’80, l’attività nell’82: siamo cresciuti insieme. Da bambini passavamo più tempo in pasticceria che a casa: facevamo i compiti lì, ci giocavamo, vivevamo l’ambiente. Giocavo con la pasta frolla, mettevo le mandorle, le gocce di cioccolato, e mio padre li cuoceva. Ancora oggi ricordo l’odore dei biscotti caldi in macchina, quando mia madre li portava a casa: quei ricordi sono il motore della mia passione.»

Oggi la pasticceria è cambiata: che rapporto hai con il mondo mediatico e il racconto del cibo?
«Oggi tutto è più spettacolarizzato: chef in TV, dolci ovunque. Ma dietro a un’attività come la nostra ci sono difficoltà vere: ereditare un’attività è una sfida per chi la riceve e per chi la cede, perché ognuno ha la sua visione. Devi imparare a fare come si è sempre fatto, poi fermarti e trovare la tua strada. È un percorso che richiede coraggio e sacrificio. I social? Sì, li usiamo anche noi, ma non bastano: serve la gavetta, il lavoro, la passione.»

A proposito di passione: hai scritto un libro, “Cervello in moto perpetuo”. Perché questa scelta?
«Leggo tanto, e a un certo punto ho sentito il bisogno di scrivere. Non volevo un libro di ricette: quelle ormai le trovi ovunque. Ho deciso di raccontare la nostra storia, i nostri valori, le sfide che abbiamo affrontato. Ho sempre avuto un’energia che mi spinge a fare, a creare, a immaginare. Da qui il titolo: “Cervello in moto perpetuo”. È un racconto di passione e resilienza.»

Uno dei tuoi prodotti di punta è il famoso “Golociok”. Ci racconti la sua storia?
«Il Golociok è nato da un’intuizione: notavo che i giovani si allontanavano dai dolci tradizionali, come i roccocò. Ho pensato a un biscotto robusto, con una cialdina di cioccolato e una crema al 42% di nocciole, che piacesse ai ragazzi a Natale. Il primo slogan era “Golck, nato per i giovani”. Dopo Natale, però, me lo chiedevano ancora, e allora abbiamo cambiato: “Buoni a Natale, buoni tutto l’anno”. Poi ho voluto farmi notare: ho inviato i biscotti a Giovanni Ferrero. Dopo due settimane mi ha chiamato una sua collaboratrice dal Lussemburgo: avevano provato i biscotti e li avevano apprezzati. È stato un momento incredibile.»

Dal Golociok al tuo format “Eden Cake”: come nasce questa nuova avventura?
«Volevo proporre un concetto diverso di pasticceria: non il classico banco con i dolci esposti, ma un luogo dove il prodotto fosse protagonista, confezionato come in una gioielleria. Biscotti, torte, lievitati: tutto pensato per durare qualche giorno e permettere alle persone di portare a casa un pezzo di qualità. È una formula che funziona: il primo punto è nato in provincia, oggi ha tre anni e ci dà grandi soddisfazioni. L’obiettivo è espandere il format anche altrove.»

Hai espresso un’opinione importante sulla questione dei prezzi e dei dolci di alta gamma: come vedi questa tematica?
«Non critico nessuno, ma bisogna stare attenti a non far passare messaggi sbagliati. Fare dolci di qualità richiede impegno, costi alti e organizzazione, ma dobbiamo mantenere un equilibrio per non diventare inaccessibili. Quando si parlava di chiacchiere a 100 euro al chilo, ho voluto dire la mia: senza polemiche, ma con la consapevolezza che il nostro lavoro deve restare alla portata di tutti.»

Francesco, un ultimo consiglio per i giovani che vogliono intraprendere questo mestiere?
«Sacrificio. Non si arriva a un risultato senza sacrificio, in nessun campo. Devi lavorare quando gli altri dormono, devi correre di più per arrivare più lontano. È un messaggio semplice, ma vero: il sacrificio è la base di tutto.»

Una storia che profuma di farina, di sogni e di biscotti appena sfornati. Un esempio concreto di come la passione e la dedizione possano trasformare una piccola attività di provincia in un punto di riferimento per tanti.

L’intervista completa è disponibile sul canale ufficiale YouTube di KreaNews. Il Salotto di KreaNews va in onda ogni mercoledì alle ore 18.55 su Telecapri – Canale 15 del Digitale Terrestre.

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