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Agrigento, la capitale italiana della cultura per il 2025

Un titolo che non sorprende coloro che conoscono la storia millenaria di questa affascinante città siciliana. Fondata nel 581 a.C. dai coloni Rodii e Cretesi della vicina Gela, Agrigento ha radici antiche che si intrecciano con la magnificenza della Magna Grecia.

Già il celebre poeta Pindaro la definì “la più bella città dei mortali”, una testimonianza eloquente del suo passato glorioso. Nel periodo di massimo splendore, tra il V e il IV secolo a.C., Agrigento poteva vantare la presenza di almeno sei maestosi templi dorici che punteggiavano il panorama del sud della città. Il tempio più imponente e maestoso di tutti era l’Olimpieion, dedicato al potente Zeus olimpico.

Retrocedendo fino all’VIII secolo a.C., possiamo tracciare l’inizio della colonizzazione greca che ha portato i greci a stabilirsi in Sicilia e nel sud dell’Italia, creando quella che sarebbe diventata la Magna Grecia. In questa terra fertile, i coloni greci fondarono città come Napoli, Paestum, Gela, Selinunte e appunto Agrigento, che venne chiamata Akragas. Grazie alla sua ricchezza e prosperità, Agrigento divenne una città sontuosa, come raccontato da Diodoro Siculo nel suo libro “Bibliotheca Historica”. Qui si coltivavano vigneti di grande bellezza e si estendevano uliveti che producevano abbondanti raccolti destinati al commercio con Cartagine. Gli abitanti di Agrigento accumularono una fortuna incalcolabile, che investirono nel rendere la città ancora più bella.

Oggi possiamo ammirare i meravigliosi templi dorici che attirano visitatori da tutto il mondo. La Valle dei Templi, situata nella parte sud-est di Agrigento, costituisce un patrimonio culturale di straordinaria bellezza legato al mondo classico. Qui, lungo una sorta di via sacra che collega i vari templi, è possibile immergersi nella grandiosità di queste antiche testimonianze. Lungo il percorso si incontra il tempio dei Dioscuri, forse dedicato ai mitici figli di Zeus.

Un altro tempio degno di menzione è quello dedicato al culto di Demetra e Persefone, divinità terrestri che contrapponevano il loro potere a quello delle divinità celestiali. Queste dee, madre e figlia, rappresentavano i cereali, i raccolti e le stagioni. I templi e i santuari ad esse dedicati erano il luogo di importanti festività, come le Tesmoforie, riservate alle donne sposate.

Nonostante non siano giunte molte informazioni sui dettagli dei riti celebrati durante queste festività, si suppone che il sacrificio di maiali rivestisse un ruolo significativo. Le carcasse dei suini venivano gettate in altari rotondi con una fossa al centro e, una volta degradate, i resti venivano miscelati con i semi e sparsi nei campi.

Proseguendo lungo la via sacra, si arriva all’Olimpieion, dedicato al possente Zeus. Le sue dimensioni imponenti, che lo rendono il tempio dorico più grande mai scoperto finora (56,30 metri di larghezza per 112 metri di lunghezza), testimoniano la grandezza di questa antica città. Fu costruito probabilmente durante il governo di Terone, tra il 488 e il 472 a.C., grazie alle ricchezze accumulate dopo la vittoria su Amilcare, il comandante cartaginese. Questa vittoria portò ad un considerevole arricchimento per Agrigento, con un cospicuo bottino di guerra, tributi e molti prigionieri venduti come schiavi. Furono proprio questi schiavi a contribuire alla costruzione di questo maestoso tempio.

Nella stessa piazza, troviamo il tempio di Ercole, il più antico della città, identificato grazie agli scritti di Cicerone. Continuando lungo la via sacra, si giunge al tempio della Concordia, dedicato a una divinità ancora sconosciuta. Infine, l’ultimo dei templi che si incontrano lungo questo percorso è il tempio di Hera Lacinia, di cui non si conoscono molte informazioni sulla divinità a cui era dedicato.

La via sacra conduce infine all’estremo sud-est della città, dove si apre la strada per Gela. Qui, vicino alle porte della città, sorge il tempio di Demetra, teatro di maestose cerimonie. Ancora oggi, le rovine dell’antica Agrigento guardano coloro che desiderano immergersi nel fascino dei tempi antichi.

L’incantevole bellezza e la storia millenaria di Agrigento hanno sempre affascinato gli amanti della cultura e della conoscenza. Visitare e ammirare questa città significa avvicinarsi al sapere degli uomini del passato, che, pur senza i mezzi tecnologici e le conoscenze attuali, hanno realizzato opere grandiose che ci ispirano ancora oggi. Agrigento è un luogo unico che ci trasmette l’eredità di un’epoca passata, un patrimonio inestimabile che ci invita a riflettere sul nostro passato e sulle meraviglie che l’umanità è stata capace di creare.

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