Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha recentemente intensificato la sua posizione critica nei confronti di Israele, chiedendo la sua esclusione da eventi culturali internazionali, come l’Eurovision Song Contest, a causa delle operazioni militari in corso nella Striscia di Gaza. Sánchez ha sottolineato la necessità di coerenza nelle sanzioni internazionali, paragonando la situazione di Israele a quella della Russia, esclusa da eventi culturali dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022.
Durante una conferenza a Madrid, Sánchez ha affermato che non dovrebbero esserci “doppi standard” nella cultura e ha esortato il settore culturale a difendere valori come la democrazia e la pace. Le sue dichiarazioni arrivano in un momento in cui l’Eurovision è al centro di polemiche per la partecipazione di Israele, che ha vinto il televoto pubblico nonostante le critiche delle organizzazioni pro-palestinesi .
La posizione della Spagna si inserisce in un contesto più ampio di crescente pressione internazionale su Israele. Nel 2024, la Spagna, insieme a Norvegia e Irlanda, ha riconosciuto ufficialmente lo Stato palestinese con Gerusalemme Est come capitale, una mossa criticata da Israele come un sostegno implicito ad Hamas.
Inoltre, il governo spagnolo ha sospeso la vendita di armi a Israele e ha chiesto alla comunità internazionale di fermare l’export di armamenti verso il paese, citando violazioni del diritto internazionale . Sánchez ha anche annunciato un pacchetto di aiuti umanitari da 16 milioni di euro per Gaza, sottolineando l’urgenza di fermare la sofferenza nella regione e costruire un futuro di pace.
La situazione a Gaza rimane critica. Dall’inizio del conflitto, oltre 53.000 palestinesi sono stati uccisi, secondo le autorità sanitarie locali. Israele continua le sue operazioni militari con l’obiettivo dichiarato di smantellare l’infrastruttura di Hamas, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu ha espresso l’intenzione di mantenere il controllo su tutta la Striscia di Gaza.
Le dichiarazioni di Sánchez riflettono una crescente frustrazione internazionale per la mancanza di progressi verso una soluzione pacifica e la percezione di un’applicazione incoerente delle sanzioni internazionali. La Spagna sembra determinata a guidare una risposta più equilibrata e coerente, sottolineando l’importanza del rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani in tutte le situazioni di conflitto.