Eccola qui: un’altra figlia del Sud, della Campania che è Felix anche grazie al suo contributo artistico – ma non solo.
Eh già, perché sotto quest’immagine elegante ed eterea si nascondono tenacia, costanza, passione e professionalità. Sentiamo.
“Casertana, adottata napoletana, fin da bambina mi sono avvicinata al mondo dell’arte grazie alla mia famiglia. All’età di 8 anni ho iniziato a studiare come pianista e ballerina classica, ma solo all’età di sedici anni si scoprì la mia vocalità duttile, versatile e lirica.
Predisposizione e talento valorizzati dagli studi accademici presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, luogo in cui da subito ho vinto audizioni collaborando con enti e fondazioni esterne all’istituzione.
Emblematica è stata la produzione lirica vinta come ruolo principale, nell’Aida, presso il Teatrino di Corte a Napoli, a soli 20 anni.”
Al tempo stesso – e mi riaggancio al “non solo” di poco fa – posso testimoniarvi che, frequentando da ex allievo le sale e gli eventi del Conservatorio partenopeo alla ricerca di talenti e concerti, incontrai Emanuela nelle vesti di… rappresentante degli studenti della massima scuola musicale presente sul nostro territorio.
Calata perfettamente nel ruolo di portavoce degli allievi, mi apparve subito evidente lo spessore e la personalità della mia interlocutrice, ritrovata poi recentemente nei ruoli e nelle attività di cui è protagonista – in Napulitanata, per esempio.
Ma andiamo con ordine.
Quali sono stati gli altri momenti salienti della tua carriera e gli incontri significativi?
“A 23 anni sono stata premiata, con una borsa di studio, dal M° Riccardo Muti per essermi distinta tra gli allievi del Conservatorio per vocalità e produzioni liriche.
Questo anche perché da sempre ho lavorato, studiato e ricercato nel campo musicale, non soffermandomi solo sulla lirica ma spaziando nei generi cameristici e antichi, senza limitarmi alla sola lettura del pezzo finalizzata all’esibizione, bensì andando a scandagliare le emozioni racchiuse dai compositori nei loro brani.”
Uno in particolare?
“Nel 2018 la svolta artistica, con lo studio magistrale conseguito con il M° Alessandro De Simone, mio attuale mentore (attualmente docente nella struttura di Alta Formazione Musicale napoletana).”
Qualche luogo a cui sei più legata?
“In seguito ad audizioni vinte con orchestre, ho viaggiato in Europa più volte, portando la mia vocalità barocca e lirica, come mezzosoprano, a Praga, Lisbona (dove ho collaborato alla realizzazione e incisione del CD dell’opera Lo frate ‘nnamurato di G.B. Pergolesi), Helsinki…”
Dunque il legame con Napoli è profondo…
“Alla voce lirica affianco l’anima popolare e antica. Nel 2017 incontro Mimmo Matania e Pasquale Cirillo e, grazie alla loro fiducia, da anni collaboro e abbraccio il grande progetto Napulitanata; infatti, da 8 anni Napulitanata (unica sala da concerto della canzone classica napoletana) ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale e musicale partenopeo, facendolo conoscere a turisti italiani e stranieri, e a tanti… napoletani.”
Ecco ciò a cui mi riferivo poco fa.
“Oltre all’attività di cantante lirica e popolare, affianco quella di ricercatrice musicale. Collaboro infatti con la Fondazione Festival Barocco Napoletano per la valorizzazione e la conoscenza di partiture del ‘500, ‘600 e ‘700 napoletano.”
Complimenti davvero, Emanuela! Altre passioni? Se non fossi musicista, cosa ti sarebbe piaciuto fare?
“La musica non è l’unico ‘amore’ che ho: sono una grandissima appassionata di archeologia. E se non avessi fatto musica, mi avreste trovato a Pompei o a Ercolano, nel portare alla luce meraviglie: il mondo classico fa parte della mia genetica.”
Mica male: Indiana Jones in gonnella… Qualche curiosità che ti contraddistingue?
“Piccola curiosità su di me? Da qualche tempo sono anche insegnante di pilates matwork, riconosciuta e certificata… Mi piace dedicarmi al benessere psicofisico tramite una disciplina che migliora e previene tante malattie.”
Veramente forte!
Ancora una volta una donna, una figlia del Sud, impreziosisce il panorama artistico territoriale, sempre troppo poco valorizzato e sostenuto.
Cerchiamo di non far volar via questa vera artista verso altri luoghi e teatri!
Per chi volesse saperne di più su di lei e su Napulitanata, può visitare:
https://www.napulitanata.com/it/napulitanata-3/
Oppure seguirla su Facebook, o ritagliarsi una splendida serata ricca di… tenacia, costanza, passione e professionalità di fronte al Museo Nazionale di Napoli.
Qualche giorno fa, oltre al solstizio d’estate, abbiamo festeggiato la Musica.
Siamo in un momento storico in cui gioia e felicità sembrano fuori luogo. Eppure, il nostro territorio si distingue sempre più come esempio di inclusione, pacifica tolleranza ed equilibrio, anche nei momenti in cui l’equilibrio si può facilmente smarrire…
Speriamo che da tutti questi fermenti possa nascere un’onda lunga, una competizione sovranazionale a mo’ di Olimpiadi, che sommerga tutte le brutture contemporanee. Tutte.
“Bisogna suonare con il cuore e non semplicemente con le dita.” – affermava Liszt.
Ed è proprio questa la specificità del clima che si respira girando la nostra bellissima Parthenope.
Ed è anche una peculiarità della protagonista di questo numero: ascoltare per credere!
Buona musica a tutti.
Antonio Ruggiero
Instagram: @a.ruggi