Anche in Italia, la popolarità del vaping è in costante crescita, soprattutto tra i giovani, alimentando una percezione di minor rischio rispetto al fumo tradizionale. Tuttavia, le evidenze scientifiche a livello internazionale e i primi segnali provenienti anche dal nostro Paese delineano un quadro preoccupante con potenziali conseguenze irreversibili per la salute.
Secondo i dati Istat, nel 2021 circa 1,5 milioni di italiani di 14 anni e più utilizzavano la sigaretta elettronica, con una crescita costante rispetto agli 800mila del 2014. La fascia d’età più interessata è quella tra i 18 e i 34 anni, dove l’uso si attesta intorno al 5,2%. Un dato allarmante è che una parte significativa di questi utilizzatori sono anche fumatori tradizionali, in un cosiddetto “uso duale” che potrebbe addirittura aumentare i rischi per la salute, come suggerito da uno studio americano che indica un aumento di quattro volte del rischio di cancro ai polmoni in chi combina fumo ed e-cig (Fondazione Umberto Veronesi).
Sebbene in Italia non si sia registrata un’epidemia di EVALI paragonabile a quella statunitense, è fondamentale considerare che i meccanismi patologici alla base di questa grave condizione polmonare potrebbero manifestarsi anche con l’uso di prodotti non regolamentati o con l’aggiunta di sostanze pericolose nei liquidi da svapo, pratiche purtroppo non escludibili nel mercato italiano.
La ricerca italiana sta iniziando a focalizzarsi sugli effetti del vaping. Uno studio condotto su oltre 3.000 cittadini italiani seguito per sette mesi dall’Istituto Mario Negri ha evidenziato come l’uso di sigarette elettroniche non sia efficace nel ridurre il numero di fumatori e possa rappresentare una minaccia per la salute pubblica, soprattutto per i più giovani. Inoltre, lo studio GYTS (Global Youth Tobacco Survey) del 2019 ha rivelato che l’Italia si posizionava al primo posto al mondo per numero di adolescenti tra i 13 e i 15 anni che avevano provato le sigarette elettroniche, un dato che sottolinea la forte attrattiva di questi prodotti tra i giovanissimi.
Le preoccupazioni non si limitano ai danni polmonari. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha espresso cautela sugli effetti a lungo termine del vaping, sottolineando come le conoscenze attuali siano insufficienti per determinare se i danni all’apparato respiratorio siano inferiori a quelli causati dalle sigarette tradizionali. L’ISS evidenzia inoltre la presenza di sostanze potenzialmente dannose nell’aerosol delle e-cig e la mancanza di studi approfonditi sugli effetti dell’esposizione passiva (aerosol di seconda e terza mano).
A livello normativo, l’Italia ha recepito la Direttiva Europea sui Prodotti del Tabacco (TPD) con il Decreto Legislativo n. 6/2016, che stabilisce limiti alla concentrazione di nicotina, volumi massimi per cartucce e flaconi e obblighi di etichettatura. Inoltre, è in vigore il divieto di vendita ai minori di 18 anni e restrizioni sulla pubblicità. Una novità importante è l’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2025, del divieto di vendita online di prodotti contenenti nicotina per sigarette elettroniche, una misura volta a limitare l’accesso a questi prodotti, soprattutto per i più giovani (Svapo Studio).
In conclusione, anche in Italia il vaping rappresenta un rischio crescente per la salute pubblica, con un’adozione significativa tra i giovani e potenziali conseguenze a lungo termine ancora in gran parte sconosciute. I dati sull’uso e le prime evidenze scientifiche nazionali, in linea con gli studi internazionali, suggeriscono la necessità di un approccio prudente e di una continua sorveglianza per proteggere la salute, in particolare delle fasce più vulnerabili della popolazione. È cruciale una maggiore consapevolezza sui rischi reali del vaping, andando oltre la percezione di una presunta innocuità.
Riferimenti
* Istat, “Sigaretta elettronica e prodotti a tabacco riscaldato, un consumo in lento aumento” (2023).
* Fondazione Umberto Veronesi, “L’uso combinato di e-cig e sigarette aumenta il rischio di tumore al polmone” (2024).
* Istituto Superiore di Sanità (ISS), “Sigaretta elettronica e rischi per la salute: informazioni utili”.
* Istituto Mario Negri, “Sigaretta elettronica: cos’è, come funziona, perché fa male” (2024).
* Dati del Global Youth Tobacco Survey (GYTS), 2019.
* Decreto Legislativo n. 6/2016 (Recepimento della TPD).
* Svapo Studio, “Vendita di nicotina online: STOP nel 2025” (2025).