Napoli celebra sé stessa e i suoi 2500 anni di storia con un programma che è più di una rassegna culturale: è un viaggio nell’anima di una delle città più antiche, complesse e affascinanti del Mediterraneo. Dal 25 marzo 2025 fino al gennaio 2026, Napoli 2500 – anche conosciuto come Napoli Millenaria – propone oltre 2500 eventi tra musica, teatro, danza, arte, incontri internazionali e aperture straordinarie.
Un debutto teatrale e un compleanno mondiale
Ad aprire le celebrazioni è stato il Teatro di San Carlo, con una rappresentazione speciale di Napoli Milionaria di Eduardo De Filippo: un omaggio doppio, alla città e a uno dei suoi figli più illustri, nell’80° anniversario della celebre opera. Ma l’eco della festa non si ferma ai confini cittadini. Napoli, capitale culturale per vocazione, ospiterà eventi di portata internazionale come il vertice NATO sulla sicurezza nel Mediterraneo (26-27 maggio), la Biennale dei Patrimoni UNESCO (5-6 giugno) e gli “Abu Rai Days” dedicati ai media dell’Asia-Pacifico.
Tradizione e futuro si incontrano
Il programma è pensato per raccontare Napoli in tutte le sue sfaccettature: dalla danza in Piazza del Plebiscito per la Giornata Internazionale della Danza (29 aprile), ai concerti al faro del porto nella rassegna “Radici e Migrazioni” curata da Eugenio Bennato, fino al festival “Rap sotto le Stelle” al Real Albergo dei Poveri, emblema del recupero urbano e culturale.
Una città che ispira
Non mancano omaggi ai grandi maestri: una mostra dedicata a Totò, un docufilm su Benedetto Croce firmato da Pupi Avati, e un volume della Treccani sulla cultura partenopea. Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) arricchirà la sua offerta con nuove sezioni sulla Villa dei Papiri e sugli arredi pompeiani.
Verso un compleanno che è rinascita
Il gran finale è previsto per il 6 gennaio 2026 con “Buon Compleanno Neapolis”, ma la vera festa è già iniziata e si respira nei vicoli, nei teatri, nei musei e nel cuore dei napoletani. Napoli 2500 non è solo una celebrazione: è una dichiarazione d’amore alla propria identità, un ponte tra passato e futuro, una città che si reinventa partendo dalle sue radici.