Nel nuovo appuntamento de Il Salotto di KreaNews, il conduttore Francesco Russo incontra don Luigi Merola, fondatore della onlus “A voce d’e creature”, per parlare di educazione, prevenzione e riscatto sociale. Un dialogo intenso e ricco di riflessioni, che pone l’accento sulla responsabilità civile e sull’impegno concreto verso i più fragili.
Don Luigi, quando arriva per lei la scelta di indossare l’abito talare?
«È arrivata da piccolo, ma in maniera sorprendente. A casa eravamo quattro fratelli maschi, e io ero l’unico a non andare a messa. Poi, durante un campo estivo, ho visto con i miei occhi preti che facevano del bene vero: costruivano ospedali in Africa, scuole. Mi sono detto: “Voglio essere un prete come loro”. E così è nata la mia vocazione.»
Oggi il suo impegno è rivolto interamente alla fondazione “A voce d’e creature”. Di cosa si occupa concretamente?
«Sono diciotto anni che ho lasciato la parrocchia e mi dedico a tempo pieno all’educazione. La fondazione ha sede in un bene confiscato alla camorra, perché credo sia importante dare un segnale: dove c’era il male, oggi c’è il bene. Ospitiamo 200 ragazzi dai 6 ai 18 anni, li facciamo studiare, gli insegniamo un mestiere. Il nostro motto è “Nessun bambino nasce delinquente”. Solo così si combatte la camorra: con la prevenzione, non con le pene.»
Come interagiscono ragazzi così diversi tra loro, dai sei ai diciotto anni?
«All’inizio non era facile. Poi la pandemia ci ha aiutato a strutturare i gruppi per età. Abbiamo una mensa interna e tre fasce scolastiche: scuola elementare, media e superiore, in orari distinti. Questo ha migliorato l’organizzazione e la qualità educativa. Tutto è gratuito: quando i genitori ci chiedono come sia possibile, rispondiamo sempre che viviamo di provvidenza.»
Ha scelto di aiutare i figli di chi le ha causato anche disagio. Che cosa si prova a lavorare in questo contesto?
«All’inizio mi sono chiesto: “Un prete deve fare questo?”. Ma il Vangelo è chiaro: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare…”. Noi dobbiamo abbracciare chi ha sbagliato. Il nostro compito è recuperare, non giudicare. Un padre mi ha scritto dal carcere: “Io sono all’ergastolo, ma so che mio figlio non farà mai quello che ho fatto io”. Per me, questo vale più di mille parole.»
Napoli è una città difficile, ma anche piena di bellezza. Com’è lavorare in un contesto così complesso?
«Amo Napoli, ma ogni giorno mi scontro con difficoltà assurde, anche burocratiche. Per ottenere un altro bene confiscato, devo pagare come fosse una casa privata. Eppure, lo Stato dovrebbe già darlo ristrutturato. Abbiamo bisogno di una città dove tutti suonino il proprio strumento, come in un’orchestra: il prete faccia il prete, il politico faccia il politico, l’insegnante l’insegnante. Solo così si crea armonia.»
Lei ha un esercito silenzioso al suo fianco. Chi c’è con lei in questo percorso?
«Abbiamo 10 educatori laureati, 10 dipendenti a tempo indeterminato. Collaboriamo con la Regione Campania e recentemente il Comune ci ha riconosciuto come centro diurno. Questo ci permette di ricevere rimborsi per i minori segnalati dai servizi sociali. Anche il ministro Valditara è venuto da noi: ha detto che la scuola italiana ha bisogno del metodo “Voce del Creatore”.»
Chi dobbiamo responsabilizzare per l’aumento della delinquenza minorile?
«È semplice: mancano educazione e formazione. I reati dei minori sono aumentati del 300%. Abbiamo solo 17 carceri minorili per 20 regioni. Serve un Ministero dell’Infanzia, anche se i bambini non votano. Prevenire è meglio che curare, come per il cancro: se lo scopri tardi, è devastante. Investiamo nell’educazione.»
Sta per aprire anche un asilo nido. Emozionato?
«Molto. Abbiamo già 50 iscritti ancor prima dell’apertura. È gratuito, come tutto il resto. Le mamme non trovano spazi se non a pagamento. Accogliamo i piccoli dalle 8 del mattino fino alle 16. È un servizio fondamentale.»
Don Luigi, un messaggio di solidarietà per l’estate?
«Leggete un libro. Siamo il Paese degli scrittori, ma non dei lettori. E se vedete qualcuno in difficoltà, fatevi accanto. Usate meno il cellulare e di più le mani: per accarezzare, abbracciare, aiutare.»
L’intervista completa è disponibile sul canale ufficiale YouTube di KreaNews.
Il Salotto di KreaNews va in onda ogni mercoledì alle ore 18.55 su Telecapri – Canale 15 del Digitale Terrestre.