Economia

Il mondo della Silver Economy entra in una età dell’oro

La Silver Economy, ovvero l’economia della longevità, sta vivendo una fase di espansione senza precedenti. Per la prima volta nella storia, il numero di adulti con 50 o più anni supera quello dei giovani sotto i 15 anni. In Italia, già nel 2021, il giro d’affari di beni destinati a questo segmento di popolazione ha raggiunto almeno 583 miliardi di euro, quasi un terzo del PIL nazionale. Le prospettive globali sembrano altrettanto promettenti: si prevede che i consumi e gli investimenti legati alla popolazione over-50 supereranno i 20-25 mila miliardi di dollari entro il 2030, come anticipato dal rapporto The Longevity Economy Outlook, frutto della collaborazione tra Oxford Economics e AARP. Questi dati riflettono un cambiamento demografico epocale dovuto al miglioramento delle cure mediche, dell’igiene e delle diete, che hanno aumentato l’aspettativa di vita di oltre 20 anni nel corso dell’ultimo secolo.

Questo fenomeno demografico, unito alla denatalità, crea squilibri che appaiono sempre meno sostenibili nel lungo termine, ma al contempo apre la strada a nuove opportunità di mercato. I settori che maggiormente beneficeranno di questa trasformazione includono la sanità, l’housing, i servizi di assistenza, le assicurazioni, i servizi finanziari, la nutrizione, la cosmesi, il turismo, il tempo libero, la domotica e i dispositivi medici dedicati agli anziani. In Italia, con la sua popolazione anziana in costante crescita — il 23% ha oltre 65 anni e si prevede che raggiungerà il 35% nel 2050 — il paese rappresenta un vero e proprio laboratorio empirico per la Silver Economy. Nonostante questo, l’Italia manca ancora di un centro di eccellenza nazionale dedicato alla ricerca sull’invecchiamento, al contrario di paesi come Francia, Gran Bretagna, Germania e altri, che vantano istituzioni specializzate da tempo.

Il rapporto sottolinea anche l’importanza degli investimenti nelle biotecnologie e nella genomica per la ricerca sull’invecchiamento cellulare, le terapie geniche e la medicina rigenerativa. Nel settore della longevity biotech si prevedono oltre 100 miliardi di investimenti in ricerca e sviluppo entro il 2030, orientati a trovare soluzioni che possano migliorare la qualità della vita degli anziani e affrontare le patologie legate all’età, come quelle cardiovascolari, neurodegenerative e oncologiche. Il mercato globale dei farmaci anti-invecchiamento, che spazia dai cosmetici ai farmaci specifici per patologie croniche, è stimato in 120-150 miliardi di dollari entro il 2030, con tassi di crescita annuali che oscillano tra il 5% e l’8%.

L’invecchiamento della popolazione ha ripercussioni significative sui sistemi pensionistici e preme per un rinnovamento del settore previdenziale. La crescente longevità e la necessità di pianificare finanziariamente il lungo periodo spingono verso prodotti assicurativi come polizze vita e assicurazioni sanitarie integrative, con un valore dei premi assicurativi per gli over-60 destinato a raddoppiare nei prossimi 10-15 anni. A livello globale, si prevede che questi premi supereranno i 6-7 mila miliardi di dollari nel prossimo decennio, parallelamente all’aumento dei redditi e all’estensione della vita lavorativa.

La Silver Economy non riguarda solo la crescita economica, ma anche un cambiamento di paradigma nella società. Mentre molte nazioni giovani hanno investito in centri di eccellenza sull’invecchiamento, l’Italia, pur avendo una delle popolazioni più anziane al mondo, non dispone ancora di un’istituzione nazionale dedicata a questo tema. Tuttavia, si prospetta la creazione di un Istituto Italiano sull’Invecchiamento, con un incontro previsto a Roma il 14 gennaio, in presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci e di rappresentanti di 20 atenei coinvolti nel progetto Age-it. Questo progetto, il più vasto di ricerca sull’invecchiamento attivo e sulla demografia positiva finanziato dal PNRR in Europa, mira a consolidare la posizione dell’Italia come leader nella ricerca sulla longevità e a sfruttare appieno le opportunità offerte dalla Silver Economy.

L’aumento della popolazione over-50 e l’espansione della Silver Economy stanno infatti generando nuove tendenze e opportunità. Il settore sanitario vedrà una crescente domanda di servizi e dispositivi medici dedicati, così come di soluzioni abitative e assistenziali che rispondano alle esigenze di un pubblico anziano sempre più numeroso e esigente. Le imprese, gli investitori e i policymaker devono quindi investire nella formazione, nella ricerca e nello sviluppo di nuove competenze per adattarsi a queste trasformazioni, creando percorsi accessibili e sostenibili per affrontare un mercato del lavoro in rapida evoluzione.

La Silver Economy rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità senza precedenti per trasformare la longevità in un motore di crescita economica e sociale, migliorando la qualità della vita degli anziani e stimolando l’innovazione in numerosi settori. Il futuro dell’economia della longevità sembra promettere benefici tangibili per società e imprenditori, purché si sappia investire nelle competenze e nelle infrastrutture necessarie per far fronte a questa nuova realtà.

Related posts

Bonus a rischio nel 2025

Redazione

Il Passaggio da Intesa Sanpaolo a Isybank: Le Nuove Prospettive per i Correntisti

Redazione

Stati Uniti di nuovo nell’UNESCO: sfida alla Cina

Redazione