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Vitamina C e raffreddore: e se fosse solo hype?

Siete carichi e pronti per l’inverno e per quei maledetti mostriciattoli che vi causeranno innalzamento della temperatura corporea, mal di testa, brividi e altri sintomi non molto piacevoli?
“Sì, faccio il pieno di vitamina C e sono a posto così… no?”

Beh, se fosse davvero così, non staremmo qui a parlarne, quindi siediti con la tua bella spremuta d’arancia fresca e sfatiamo quest’altro mito!

Come al solito, è importante essere informati per sviluppare poi una propria opinione: cos’è la vitamina C? Cosa fa nel nostro corpo? Perché i medici la consigliano ancora come panacea contro i raffreddori e malanni influenzali in generale? E quanto di tutto questo funziona davvero?

Devi sapere che la comunità scientifica è divisa sugli usi e benefici dell’integrazione di vitamina C durante un’influenza; quindi se il tuo medico ti dice di sì, ma quello di tua nonna dice di no, tranquillo: è normale!

Forse l’avrai sentita chiamare anche “acido ascorbico” (e qui potrebbe venirti in mente lo scorbuto, una malattia causata dalla sua carenza: stay tuned!). La vitamina C appartiene al gruppo delle vitamine idrosolubili, ossia quelle che hanno una composizione tale da permettere loro di sciogliersi in acqua (a differenza delle liposolubili, che vengono assorbite insieme ai grassi alimentari e accumulate nel fegato, come la vitamina A).

Questa piccola ma indispensabile molecola svolge una serie di funzioni importanti per noi, tra cui le reazioni metaboliche, dalla sintesi di ormoni a quella degli amminoacidi (i mattoni che costruiranno poi le proteine). È anche coinvolta nel processo di riparazione dei tessuti e nella sintesi del collagene.

Anni addietro, quando non si conoscevano ancora gli effetti della sua carenza, una buona parte della popolazione, soprattutto marinai (che, data la natura del loro lavoro, non avevano accesso a fonti di vitamina C per lunghi periodi), sviluppava lo scorbuto. Senza vitamina C, una serie di funzioni non può avvenire, come la sintesi del collagene, portando a sintomi come emorragie, perdita di denti e scarsa guarigione delle ferite, il che esponeva a infezioni che spesso portavano alla morte. Fu una strage tra gli esploratori dell’epoca, perché, anche se si conoscevano già i benefici degli agrumi, le conseguenze della carenza di vitamina C erano ancora ignorate. Per questo, a un certo punto, si iniziò a somministrare bevande a base di tè agli agrumi, ricchi di vitamina C, ai marinai per assicurarne l’integrazione.

Oggi abbiamo accesso a frutta e verdura ricche di acido ascorbico. Gli unici esposti a una possibile carenza potrebbero essere i bambini, per cui è difficile mangiare una giusta porzione di alimenti contenenti vitamina C, oppure le fasce più povere della popolazione. Un’altra cosa da tenere a mente è che la vitamina C è una molecola fragile, che facilmente si perde con il calore o se gli alimenti non vengono consumati in tempo, perdendo così la loro freschezza e il contenuto di vitamina C assorbibile. Per questo, evita di cuocere troppo le verdure e prediligi il consumo di frutta e verdure crude e fresche!

L’azione più nota della vitamina C è senz’altro il suo ruolo di antiossidante! Le nostre cellule sono esposte a continui attacchi da parte di agenti ossidanti, e anche l’ossigeno ci sarebbe dannoso se non avessimo delle protezioni per respirarlo. Seguimi un attimo: le specie antiossidanti possono agire in due modi, diretto o indiretto. Questo significa che un antiossidante rende innocua una specie ossidante sacrificando se stesso (azione diretta) o ricaricando un altro antiossidante del suo potere (azione indiretta).

Ad esempio, l’acido ascorbico rigenera la vitamina E, che a sua volta protegge gli acidi grassi da possibili danni. Sembra complicato, ma è un sistema piuttosto semplice; facciamo un esempio pratico: supponiamo di andare a caccia. Se la vitamina E è il cacciatore con il fucile pronto a sparare, la vitamina C è quella che gli ricarica il fucile!

Cosa c’entra tutto questo con il raffreddore? Beh, pare che durante un attacco da parte di agenti estranei, come i virus influenzali, il nostro sistema immunitario utilizzi tutte le sue risorse per combatterli, esaurendo così gli antiossidanti, che devono essere rigenerati: letteralmente, una guerra! La vitamina C potrebbe avere un ruolo nel supportare il sistema immunitario nella lotta, rigenerando altri antiossidanti.

Quindi, di per sé, l’acido ascorbico non ha un ruolo terapeutico diretto, non aiuta a guarire, ma potrebbe accorciare i tempi di malattia. Niente di tutto ciò, però, è confermato!

In uno studio sono stati valutati gli effetti della vitamina C come antivirale, e si è visto che aveva un’azione debole nel ridurre la moltiplicazione del virus. Lo stesso effetto debole è stato riscontrato in un altro studio riguardo alla capacità della vitamina C di alleviare i sintomi della malattia.

Ma quello che voglio portare alla tua attenzione è un altro interessante studio, riguardante gli youtuber e i content creator vari che condividono effetti miracolosi della vitamina C, suggerendo modi per assorbirla al meglio ed altri piccoli consigli. Lo studio ha analizzato diversi video presenti sul web, riportando che circa il 73% di questi contenevano informazioni scientificamente infondate, mentre il 67% contenevano informazioni addirittura fuorvianti.

Tutto ciò dovrebbe essere sufficiente a farti capire che internet non è il tuo medico. Anche se la vitamina C è sicura anche ad alte dosi, poiché viene comunque espulsa dal corpo attraverso le urine, un sovradosaggio a breve termine (che è molto facile da raggiungere, banalmente con un integratore di vitamina C più ciò che mangi durante la giornata – perché te lo ha detto il tizio palestrato o la tizia che la usa da sempre) può portare a effetti collaterali come problemi ai reni, mal di testa, vomito, ecc.

Il nostro obiettivo è stare bene! Ma se è un semplice raffreddore, perché tutta questa preoccupazione? Perché non fare un bel vaccino, supportato da tantissimi studi?

Il raffreddore è una malattia pandemica, che colpisce tutto il globo, e i suoi effetti e la gravità dei sintomi dipendono da molti fattori. Una persona giovane e in salute avrà probabilmente solo il naso che cola. Ma un neonato, un anziano o una persona con un sistema immunitario compromesso sarà a rischio. Queste categorie sono generalmente quelle invitate a fare il vaccino. Tuttavia, anche qui la situazione è complessa: ogni anno viene prodotto un nuovo vaccino poiché i virus si evolvono, e il vaccino dell’anno precedente non è più altrettanto efficace.

Ecco perché la ricerca sta guardando anche ad altre sostanze che possano aiutarci a ridurre i sintomi e la durata della malattia, proteggendo al contempo le persone più vulnerabili. Sfortunatamente, ancora nulla è stato trovato, se non deboli e fragili prove.

Quindi:

  • Non assumere integratori di vitamina C senza il consiglio del tuo medico
  • Non usare YouTube o altri mezzi per ottenere diagnosi e cure
  • Mangia pure il tuo kiwi o la tua centrifuga d’arancia, ma fallo perché ti piace, non come terapia!
  • Rimani sempre informato: su questo ti aiutiamo noi!

Eliana Migliaccio

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