Nella notte tra il 29 e il 30 giugno, l’Ucraina ha subito il più imponente attacco aereo dal febbraio 2022. Le forze russe hanno lanciato un totale di 537 ordigni aerei, tra cui circa 477 droni, decoy e almeno 60 missili. L’Ucraina è riuscita ad abbattere o disturbare con sistemi di difesa aerea ed elettronica 475 di questi ordigni, ma alcuni hanno comunque colpito infrastrutture civili e obiettivi strategici.
Vittime e danni
1 pilota ucraino di F‑16, il Lt. Col. Maksym Ustymenko, è morto dopo aver intercettato sette bersagli. Il suo sacrificio è stato celebrato come simbolo della resistenza ucraina.
Almeno una persona è morta nella regione di Kherson a causa di un drone. Altri 6 civili sono rimasti feriti, tra cui un bambino, a Cherkasy.
Danni sono stati registrati a Kyiv, Lviv, Zaporizhzhia e in altre città.
Reazione delle autorità ucraine
Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha definito l’attacco “una dimostrazione che la Russia non intende fermarsi”. Ha chiesto ulteriore supporto occidentale per rafforzare le difese antiaeree, sottolineando l’urgenza di ricevere nuovi sistemi come i Patriot.
L’annuncio sul ritiro dal trattato anti-mine
In concomitanza con questo attacco, Zelensky ha firmato un decreto che avvia il ritiro dell’Ucraina dalla Convenzione di Ottawa, il trattato internazionale che vieta le mine antiuomo.
Zelensky ha motivato questa decisione spiegando che “la Russia non ha mai aderito alla convenzione e usa le mine in modo cinico, trasformandole in un’arma di aggressione costante”. Il presidente ha definito la scelta “difficile ma necessaria” per consentire all’Ucraina di difendere meglio il proprio territorio, soprattutto lungo i confini più esposti.
Il ritiro non è ancora immediatamente effettivo: ora la misura passerà al Parlamento (Verkhovna Rada) e successivamente dovrà essere notificata ufficialmente alle Nazioni Unite.
Contesto strategico
L’intensificazione degli attacchi e la decisione di ritiro dalla convenzione anti-mine mostrano che l’Ucraina sta adattando le proprie strategie di difesa, pronta a rispondere a una guerra che si sta facendo sempre più lunga e logorante.
Il messaggio di Zelensky è chiaro: Kiev non intende cedere, ma chiede all’Europa e all’Occidente di mantenere alta la pressione sulla Russia e garantire supporto continuo.
In sintesi
Una notte segnata da un attacco aereo senza precedenti e da un annuncio politico di grande portata. L’Ucraina si prepara a nuove sfide sul fronte militare e diplomatico, mentre la guerra continua a mettere alla prova la resistenza del Paese e la solidarietà internazionale.