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C’è un accordo per la liberazione di Julian Assange

Si dichiarerà colpevole di aver violato la legge statunitense sullo spionaggio, e lunedì ha lasciato il carcere del Regno Unito in cui era detenuto dal 2019.

Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, e il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti hanno fatto un accordo che ha consentito ad Assange di essere rilasciato dal carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, dove era detenuto dall’aprile del 2019 in attesa di essere estradato. Assange è accusato negli Stati Uniti di aver violato l’Espionage Act, una legge contro lo spionaggio, e complessivamente rischiava fino a 175 anni di carcere.

L’accordo prevede che Assange si dichiari colpevole di aver ottenuto e diffuso in modo illegale alcuni documenti considerati sensibili per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. In cambio, il dipartimento di Giustizia ha accettato che Assange sia giudicato da un tribunale federale statunitense a Saipan, nelle isole Marianne Settentrionali, un arcipelago nell’oceano Pacifico posto sotto la giurisdizione statunitense ma non propriamente territorio americano. A Saipan, Assange dovrebbe essere condannato a cinque anni di carcere, che però ha già scontato nel Regno Unito: a quel punto, dovrebbe essere liberato definitivamente.

Julian Assange è un editore, giornalista e attivista australiano, noto soprattutto come fondatore di WikiLeaks, un’organizzazione senza scopo di lucro che pubblica documenti classificati e sensibili provenienti da fonti anonime. Assange ha attirato l’attenzione internazionale nel 2010 quando WikiLeaks ha rilasciato una serie di fughe di notizie significative fornite dall’analista dell’intelligence dell’esercito statunitense Chelsea Manning, tra cui il video Collateral Murder, il Diario della guerra afghana, i Diari della guerra in Iraq e una serie di dispacci diplomatici del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

Nato il 3 luglio 1971 a Townsville, Queensland, Assange è stato coinvolto in varie attività di programmazione e hacking fin dalla sua giovinezza. Il suo lavoro con WikiLeaks lo ha reso una figura controversa, lodata da alcuni per la promozione della trasparenza e criticata da altri per aver messo in pericolo la sicurezza nazionale e le relazioni diplomatiche.

Assange ha affrontato varie sfide legali, tra cui accuse di cattiva condotta sessuale in Svezia e tentativi di estradizione da parte degli Stati Uniti per accuse relative alla pubblicazione di documenti classificati. Nel 2012 ha cercato asilo presso l’Ambasciata dell’Ecuador a Londra per evitare l’estradizione, rimanendovi fino all’aprile 2019 quando è stato arrestato dalla polizia britannica. Attualmente sta combattendo contro l’estradizione negli Stati Uniti.

 

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