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Firenze con il Gusto: Quando la Città d’Arte Si Scopre con il Palato

C’è un modo diverso di vivere Firenze, lontano dalle code agli Uffizi e dalla folla che assedia il David. Un modo che passa attraverso il palato, che si svela tra un bicchiere di Negroni e una bistecca cotta alla perfezione, che si racconta nei sapori più che nei quadri. Perché se è vero che Firenze è arte pura anche solo passeggiando per le sue strade, è altrettanto vero che la vera essenza di questa città la scopri sedendoti a tavola.

Due giorni di fine ottobre, un compleanno da celebrare e un’amica che ama il Negroni quanto io amo il buon cibo. La Negroni Week in pieno svolgimento. Il pretesto perfetto per un viaggio enogastronomico nel cuore della Toscana, dove ogni boccone racconta una storia e ogni sorso è un pezzo di tradizione.

Giorno 1 – Rosso Amaranto e Schiacciata Stellare

Il B&B è in piazza del Duomo, proprio sotto la cupola del Brunelleschi che domina il cielo fiorentino. Apri la finestra e la bellezza ti investe: una posizione da sogno che ti mette al centro di tutto, compreso uno dei templi della bistecca fiorentina, la Trattoria dall’Oste, a pochi passi.

Ma prima del sacro rito della carne, c’è un altro pellegrinaggio da compiere. Destinazione: **Caffè Giacosa**, all’angolo tra via de’ Tornabuoni e via della Spada. Qui, nel 1919, il conte Camillo Negroni ha fatto storia senza saperlo. Un aristocratico annoiato dall’Americano chiede al barista di renderlo più forte aggiungendo gin al posto del seltz. Nasce così il cocktail più venduto al mondo, in questo locale che dal 1860 è punto di riferimento di nobili e dandy.

Entri e il tempo sembra essersi fermato: l’eleganza discreta del luogo, l’atmosfera sofisticata ma mai pesante, i bartender che sanno esattamente cosa stanno servendo. Non è solo un drink, è la degustazione di un’icona. Il rosso profondo del Vermouth, l’arancio vibrante della scorza, l’amaro perfetto del Campari che si sposa con la forza del gin. Ogni sorso è un equilibrio, ogni bicchiere una dichiarazione d’amore per Firenze. Durante la Negroni Week, il locale celebra la sua creatura con variazioni e tributi che fanno impazzire gli appassionati. La tua amica sorride: il compleanno è già perfetto.

Il pomeriggio scorre tra le vie del centro, ma lo stomaco comincia a farsi sentire. È tempo di una tappa obbligata per chiunque visiti Firenze: **All’Antico Vinaio**. La fila è sempre lunga, ma vale ogni minuto di attesa. Le schiacciate qui non sono semplici panini: sono opere d’arte commestibili, farcite con salumi e formaggi di altissima qualità, verdure grigliate, salse che esaltano ogni morso.

Ti ritrovi con una schiacciata calda tra le mani, ripiena a dovere, e il primo morso è una rivelazione. Il pane croccante fuori e morbido dentro, i sapori che si fondono perfettamente, quella sensazione di star mangiando qualcosa di autentico, fatto con passione e ingredienti che parlano di territorio. È street food elevato a forma d’arte, è Toscana tra due fette di pane.

Passeggi mangiando, ti fermi davanti al Duomo, attraversi piazza della Signoria. Firenze è un museo a cielo aperto anche senza entrare nei musei: ogni angolo è un quadro, ogni palazzo una storia, ogni pietra un secolo. L’architettura rinascimentale ti circonda mentre i sapori della schiacciata si mescolano con l’aria fresca di fine ottobre.

Verso sera, ti dirigi al **Ponte Vecchio** per il tramonto. La luce dorata cala sull’Arno, le botteghe degli orafi brillano, la città si tinge di caldo arancione. È uno di quei momenti che ti fanno capire perché Firenze è eterna: non è solo storia, è bellezza allo stato puro, è un’emozione che si rinnova ogni giorno da secoli.

La cena è un’esperienza attesa: **Trattoria dall’Oste**, specializzata nella vera bistecca alla fiorentina. Qui la carne è una religione: tagli pregiati di Chianina selezionati con cura, lombate di vitella Scottona preparate con precisione maniacale. La bistecca arriva al tavolo cotta alla perfezione – rigorosamente al sangue, come vuole la tradizione – alta, succulenta, profumata. Ogni morso è un’esplosione di sapore, la carne è tenera e saporita, il grasso si scioglie in bocca. Accompagni con un rosso toscano robusto, chiudi gli occhi e capisci cosa significa mangiare davvero bene.

Giorno 2 – Dalle Colline al Cuore della Città

La colazione è da **La Ménagère**, un luogo che è molto più di un bistrot. È un sogno trasformato in realtà: ristorante, bar, giardino, emporio di cose belle e biblioteca botanica, tutto sotto lo stesso tetto in via de’ Ginori. Il design è un mix perfetto di industriale, vintage e contemporaneo, con piante che invadono gli spazi creando un’atmosfera unica.

Ti siedi circondato dal verde e dall’eleganza discreta del locale. La colazione è un’esperienza gourmet: caffè filtrato preparato con cura, pasticceria fresca e invitante, opzioni salate che strizzano l’occhio alla tradizione francese rivisitata. È il posto perfetto per iniziare una giornata speciale, dove anche un semplice cappuccino diventa un momento da custodire.

Poi si parte verso le colline. Destinazione: **Cantine Antinori nel Chianti Classico**, gioiello architettonico immerso nei vigneti. L’edificio stesso è un’opera d’arte moderna che si integra perfettamente con il paesaggio toscano: linee contemporanee che abbracciano la tradizione, vetrate che si affacciano su distese di viti ordinate.

La degustazione è un viaggio attraverso secoli di storia vitivinicola. La famiglia Antinori produce vino da 26 generazioni, dal 1385. Assaggi Chianti Classico, Supertuscan, vini che portano il nome della Toscana nel mondo. Ogni calice racconta il territorio: le colline, il clima, la passione di chi ha dedicato la vita alla vigna. Il sommelier ti guida tra profumi, struttura, persistenza. Impari a riconoscere le sfumature, a capire cosa rende grande un vino.

La vista dalla cantina è mozzafiato: filari perfetti che disegnano geometrie sulle colline, cipressi che punteggiano l’orizzonte, quella luce particolare della Toscana che rende tutto poetico.

Il pranzo è al **Rinuccio**, il ristorante della cantina. Qui la cucina esalta i prodotti locali con rispetto e creatività: primi piatti che omaggiano la tradizione toscana, secondi dove la carne è protagonista, tutto pensato per sposarsi perfettamente con i vini della casa. Mangi con i vigneti davanti agli occhi, con il profumo del mosto nell’aria, con la sensazione di essere esattamente dove devi essere.

Il ritorno a Firenze è un dolce rientro nella realtà urbana dopo l’immersione nella campagna. Il pomeriggio lo dedichi alle ultime passeggiate: un ultimo giro tra le botteghe artigiane, un ultimo sguardo al Duomo, un ultimo respiro dell’aria fiorentina.

Il Gusto Come Mappa

E così si chiude questo viaggio dove Firenze si è rivelata attraverso il cibo e il vino. Non hai visitato musei, non hai fatto code, eppure hai scoperto l’anima più autentica della città. Perché è vero: Firenze è arte anche solo camminando per le sue strade. Ma è nel sederti a tavola, nell’assaggiare un Negroni dove è nato, nel mordere una schiacciata leggendaria, nel tagliare una bistecca perfetta, nel degustare vini che portano secoli di storia che capisci davvero un posto.

L’enogastronomia non è solo cibo: è cultura, è tradizione, è il modo in cui un territorio si racconta. È l’artigiano che farcisce schiacciate con la stessa dedizione con cui Michelangelo scolpiva il marmo. È il vignaiolo che cura ogni grappolo come un padre cura i figli. È il barista che versa il Negroni conoscendo ogni dettaglio della sua storia.

Per chi, come me, vive il buon cibo non come vezzo ma come passione quotidiana, viaggiare con il palato significa entrare nel cuore pulsante di un luogo. Significa scoprire storie che i quadri non raccontano, conoscere persone attraverso i loro sapori, portare a casa ricordi che hanno il gusto della felicità.

Firenze, in fondo, è come un grande banchetto: puoi limitarti a guardare le pietanze in mostra, oppure puoi sederti, assaggiare, sporcarti le mani. E solo allora capirai davvero cos’è la bellezza.

Andra Juhasz

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