La luce stilla
sulle chiazze foglie brunastre
avvizzite
abbaglia la vista.
L’Incantesimo dello sfeticcio
si interseca nel Nobile
rituale autunno.
Nobile è il fogliame
come la vita dei morti
è nella memoria che di essa
conservano i vivi
il fogliame inquieto
srotola etereo
per cercare l’immortalità
la volontà è intrisa
nello sfeticcio delle foglie
per commemorare
il Nobile autunno
l’oblio.
Analisi della Poesia “Nobile autunno”
- Trama (Sviluppo Concettuale e Percorso Emotivo)
La poesia “Nobile autunno” non segue una trama narrativa tradizionale, ma si sviluppa attraverso un percorso di meditazione e analogia filosofica che si può riassumere in quattro fasi:
| Fase | Strofa | Trama Concettuale | Emozione Dominante |
| I. L’Impatto Visivo | Strofa 1 | La scena è fissata: la luce intensa e rara (che “stilla”) colpisce la terra coperta da foglie secche e “avvizzite”. C’è un contrasto immediato tra la luminosità e il decadimento. | Rivelazione/Tensione: La realtà della fine è evidente e intensa (“abbaglia”). |
| II. Il Riconoscimento del Rito | Strofa 2 | L’evento naturale viene elevato a un piano sacro: non è solo un cambio di stagione, ma un “nobile rituale“. La forza che spinge questo rito è l’incantesimo dello sfeticcio, l’atto di distruzione o logoramento di ciò che è feticcio (cioè ciò che si credeva eterno). | Accettazione Sacrale: Il fenomeno è compreso come un processo necessario. |
| III. La Trascendenza | Strofa 3 | Viene stabilita l’analogia fondamentale: la nobiltà del fogliame caduto è pari alla permanenza dei morti nella memoria dei vivi. Il fogliame compie attivamente un’azione spirituale (“srotola etereo”) nel tentativo di raggiungere l’immortalità. | Filosofica/Speranza: Ricerca di un significato oltre la materia. |
| IV. La Sintesi Finale | Strofa 4 | La volontà (umana o cosmica) è totalmente immersa in questo logoramento (“sfeticcio”). Lo scopo ultimo di tutto il processo è la commemorazione del Nobile autunno e, paradossalmente, dell’oblio. | Risoluzione/Pace: Accettazione serena del ciclo completo, inclusa la dimenticanza finale. |
- Figure Retoriche
La poesia si basa su figure di significato e di suono per esaltare il tono meditativo e solenne.
- Similitudine e Metafora (Analogia Centrale)
- Similitudine: “Nobile è il fogliame / come la vita dei morti…” Stabilisce la corrispondenza etica e filosofica che sostiene tutto il componimento.
- Metafora: “La luce stilla” (Strofa 1). L’emissione luminosa è descritta come un lento gocciolio prezioso, quasi un’essenza alchemica o un’offerta sacra.
- Enjambement (Inarcatura)
- Tecnica stilistica prevalente che spezza la frase su due versi, rallentando il ritmo e isolando termini chiave per caricarli di maggiore enfasi:
- “…nobile / rituale di autunno.”
- “…il fogliame inquieto / srotola etereo“
- “…per commemorare / il Nobile autunno / l’ oblio.”
- Tecnica stilistica prevalente che spezza la frase su due versi, rallentando il ritmo e isolando termini chiave per caricarli di maggiore enfasi:
- Personificazione
- “il fogliame inquieto / srotola etereo / per cercare l’ immortalità” (Strofa 3). Al fogliame è attribuito un sentimento (“inquieto”) e una finalità spirituale (“cercare l’immortalità”), rendendo il decadimento un atto di profonda volontà e speranza.
- “la volontà è intrisa / nello sfeticcio delle foglie” (Strofa 4). La volontà si fonde con il logoramento, elevando l’evento a scelta cosciente.
- Antitesi/Ossimoro (Contrasti Concettuali)
- “Commemorare l’oblio”: L’accostamento finale è il più potente. La commemorazione (l’atto di ricordare) ha per oggetto l’oblio (l’atto di dimenticare). È un paradosso che suggerisce l’accettazione che il ricordo, per essere vero, deve riconoscere la sua caducità finale.
- Commento Conclusivo
“Nobile autunno” è una poesia che trascende il semplice descrittivismo stagionale per affrontare temi universali: la memoria, l’eternità e l’accettazione del ciclo vitale.
Il termine “Nobile” è la chiave di lettura: l’autunno è nobile perché, a differenza delle altre stagioni, non nasconde il suo scopo. È una stagione che costringe alla riflessione sulla fine, ma lo fa con una dignità quasi regale, offrendo una lezione di vita attraverso la caduta.
Il cuore emotivo e concettuale risiede nell’equazione tra la persistenza della foglia nella memoria del paesaggio e la persistenza dei morti nella coscienza dei vivi. Questa equivalenza eleva il fogliame a simbolo di trascendenza.
La poesia si chiude con una nota di profonda quiete: riconoscere che la vita porta alla morte e la memoria all’oblio non è motivo di disperazione, ma un atto di volontà e pacificazione. La nobiltà risiede, in ultima analisi, nell’accettazione serena di questa verità circolare.
Prof. Francesca Giordano
