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Febbraio di Cardarelli: la poesia del tempo sospeso

Tra le opere di Vincenzo Cardarelli, poeta e scrittore del Novecento italiano, spicca la poesia Febbraio, un componimento che incarna con delicata maestria il senso di transizione e introspezione tipico di questo mese in bilico tra l’inverno e la primavera. Cardarelli, con la sua penna capace di cogliere le sfumature più sottili del vivere, offre una riflessione che va oltre la semplice descrizione stagionale, trasportandoci in un universo fatto di attese e malinconie.

Nato nel 1887 a Corneto Tarquinia (oggi Tarquinia), Vincenzo Cardarelli – pseudonimo di Nazareno Caldarelli – fu una figura centrale della letteratura italiana del XX secolo. Autodidatta e dalla vita spesso travagliata, trovò nella scrittura il mezzo per esplorare e dare forma alle inquietudini dell’anima. I suoi versi si distinguono per la profondità emotiva e per uno stile limpido, capace di coniugare rigore formale e intensità espressiva.

In Febbraio, Cardarelli tratteggia un paesaggio in cui il freddo si attenua, ma la primavera non è ancora pronta a sbocciare. Il mese appare come una soglia, un momento sospeso in cui la natura sembra trattenere il respiro. La poesia riflette una condizione umana universale: quella di chi si trova in attesa, combattuto tra passato e futuro, tra ciò che è stato e ciò che ancora deve venire. I versi, sobri ma ricchi di suggestioni, dipingono un quadro vivido. L’inverno non è più feroce, ma la luce primaverile rimane un miraggio. In questo scenario di quiete apparente, il poeta sembra invitarci a fermarci, a cogliere la bellezza del passaggio, a trovare un senso nel tempo che scorre senza fretta.

Cardarelli, spesso definito il poeta della solitudine e del ricordo, fa di questa condizione sospesa un simbolo della fragilità umana. La sua capacità di esprimere con pochi tratti l’essenza di un momento, di un’emozione, è uno degli aspetti che rendono la sua opera tanto preziosa. Nei suoi versi non c’è mai ridondanza: ogni parola è scelta con cura, come un tassello necessario a comporre un mosaico perfetto.

Febbraio è dunque un piccolo gioiello che testimonia l’arte di un poeta capace di rendere eterno un istante fugace. Cardarelli ci invita a guardare il mondo con occhi diversi, a trovare poesia nei dettagli più semplici, a vedere in ogni transizione un’occasione per riflettere e crescere. Un invito, il suo, che rimane attuale e che continua a parlare a chiunque sappia ascoltare il sussurro della poesia.

Febbraio
Febbraio è sbarazzino.
Non ha i riposi del grande inverno,
ha le punzecchiature,
i dispetti di primavera che nasce.
Dalla bora di febbraio requie non aspettare.
Questo mese è un ragazzo fastidioso,
irritante che mette a soqquadro la casa,
rimuove il sangue,
annuncia il folle marzo periglioso e mutante.

Sharon Irollo
Instagram: @salliland

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