News in Pillole

Figli vietati alle donne single: la Corte Costituzionale conferma il divieto alla fecondazione assistita

È arrivata la decisione della Corte costituzionale italiana: le donne single non possono accedere alla fecondazione assistita. Nessuna apertura, nessuna deroga: resta in vigore il divieto sancito dalla Legge 40 del 2004, che consente l’accesso alla procreazione medicalmente assistita solo alle coppie eterosessuali, maggiorenni, conviventi o sposate, e clinicamente infertili.

La Corte si è pronunciata, il legislatore tace

Nel dispositivo si legge chiaramente: non è compito del giudice costituzionale «sostituirsi al legislatore nelle scelte di fondo che riguardano i modelli familiari o le condizioni di accesso a tecniche che sollevano rilevanti questioni etiche e sociali». La Corte, insomma, rimanda la questione al Parlamento. Ma il Parlamento, da anni, su questo tema resta immobile.

Un divieto che pesa sulla libertà

Il tema tocca corde profonde: identità, autodeterminazione, sogni di genitorialità. Cosa significa, oggi, dire a una donna che il suo desiderio di maternità non ha cittadinanza se non all’interno di una coppia eterosessuale riconosciuta? È un confine normativo o una barriera culturale? Per molte, è entrambe le cose.

Nel mondo, un quadro più ampio

In altri Paesi europei la situazione è diversa. Francia e Spagna, ad esempio, permettono l’accesso alla PMA anche alle donne single e alle coppie omosessuali. L’Italia, invece, resta ancorata a un modello tradizionale, spesso incapace di riconoscere l’evoluzione della società e dei legami affettivi.

Una domanda che resta aperta

La sentenza non chiude il dibattito, lo rilancia. Forse è proprio questa la sfida: non solo chiedere chi possa diventare genitore, ma come e perché continuiamo a stabilire limiti che sembrano più ideologici che giuridici.

 

Related posts

La primavera ed i suoi festival nel mondo

Andra Juhasz

Andra Juhasz

L’Intelligenza Artificiale ha sete: l’impatto nascosto sul consumo d’acqua

Redazione