L’ex Primo Ministro rompe il silenzio e accusa il governo israeliano di guidare una campagna di distruzione deliberata e criminale a Gaza.
In un intervento senza precedenti pubblicato su Haaretz, l’ex Primo Ministro israeliano Ehud Olmert ha lanciato un’accusa durissima al governo di Benjamin Netanyahu, definendolo «una banda criminale» responsabile di crimini di guerra a Gaza. Le sue parole scuotono il dibattito pubblico e politico in Israele e nel mondo.
> «Quella che stiamo conducendo a Gaza è una guerra di devastazione: indiscriminata, illimitata, crudele e criminale. […] È il risultato di una politica governativa dettata consapevolmente, malvagiamente e irresponsabilmente.»
Olmert, che ha guidato Israele dal 2006 al 2009, non è nuovo alle critiche, ma questa volta ha oltrepassato i limiti consueti del dissenso politico. In un’intervista con il giornalista Isaac Chotiner del New Yorker, ha ribadito le sue accuse, aggiungendo che la crisi va ben oltre Netanyahu: riguarda una deriva morale, politica e militare dello Stato israeliano.
La sua denuncia si inserisce in un contesto già teso, dopo che la Corte Penale Internazionale ha avanzato richieste di mandato d’arresto nei confronti di Netanyahu e dei leader di Hamas. Le parole di Olmert, provenienti dal cuore dell’establishment israeliano, rafforzano l’idea che una parte del Paese non si riconosce più nelle scelte del proprio governo.
Il futuro di Gaza, dei civili palestinesi e dell’identità morale di Israele sembrano oggi più intrecciati che mai. E forse, come suggerisce Olmert, è proprio questo il tempo di dire: “Basta è abbastanza.”