A due anni di distanza dalla sua chiusura, Meta ha ufficialmente riacceso i motori della funzione di offerte di lavoro su Facebook, segnando un ritorno tanto atteso nel mercato del recruiting online. Questo rilancio, per il momento confinato agli utenti statunitensi, non è un semplice aggiornamento di prodotto, ma una mossa strategica che punta a riconquistare uno spazio preciso e finora solo parzialmente esplorato. Con questa decisione, il colosso di Menlo Park non si limita a ripristinare una vecchia funzionalità, ma getta un nuovo guanto di sfida a LinkedIn, il gigante del reclutamento professionale e lo fa con un approccio volutamente diverso e complementare. Se LinkedIn è il regno dei colletti bianchi, dei profili specializzati e delle carriere globali, la nuova strategia di Facebook punta dritto al cuore dell’economia locale, con un’ottica pratica, concreta e orientata alle piccole imprese e alle figure operative.
Il nuovo sistema, infatti, non ambisce a competere per i dirigenti o gli specialisti high-tech. La sua vocazione è un’altra: proporsi come una bacheca digitale di quartiere, un luogo virtuale dove il negozio sotto casa può trovare un commesso, l’idraulico un apprendista o il ristorante locale un collaboratore per la sala. L’obiettivo dichiarato è coprire il segmento dei lavori entry-level, commerciali e dei mestieri manuali, quelle posizioni che hanno un impatto immediato e vitale sul tessuto economico di ogni comunità. In una nota ufficiale, Meta spiega chiaramente il proprio posizionamento: «Se stai cercando un impiego entry-level, commerciale o nei servizi nella tua comunità, Facebook può aiutarti a entrare in contatto con persone e piccole imprese locali che stanno assumendo». È una promessa di prossimità che sfrutta il capitale sociale più prezioso del platform: la sua rete radicata e iperlocale di utenti, gruppi e pagine aziendali.
Dal punto di vista operativo, le offerte di lavoro trovano casa all’interno della sezione Marketplace di Facebook, già nota per gli annunci di compravendita tra privati, ma la loro visibilità non si esaurisce lì. La vera forza del sistema risiede nella sua integrazione organica con il tessuto connettivo del social network. Un datore di lavoro può condividere l’annuncio in gruppi tematici della zona – pensiamo a “Commercianti del Quartiere X” o a “Cerco-Lavoro Città Y” – oppure pubblicarlo direttamente sulla propria pagina aziendale, raggiungendo così i follower più fedeli. Questo meccanismo moltiplica le possibilità di incrociare domanda e offerta in modo mirato e geograficamente rilevante, un fattore cruciale per le piccole attività che raramente hanno bisogno di attrarre talento da altre regioni o nazioni.
La riattivazione non avviene, però, in un vuoto normativo. Meta ha imparato dalla precedente esperienza e ha imposto paletti chiari per garantire trasparenza e legalità. L’accesso alla funzione è riservato agli utenti maggiorenni, e le linee guida sono stringenti. Sono vietate in modo categorico le offerte discriminatorie, i contenuti illegali, gli annunci per servizi per adulti e le richieste di dati sensibili come informazioni bancarie o di identità. Anche la promozione di modelli di business ingannevoli, primo tra tutti il marketing multilivello, è espressamente proibita. Le aziende, dal canto loro, hanno l’obbligo di fornire informazioni veritiere e complete sulle posizioni lavorative offerte, in un’ottica di protezione sia del candidato che della credibilità della piattaforma stessa.
Questo rilancio segna quindi il ritorno ufficiale di “Jobs on Facebook”, una funzionalità nata nel 2017, estesa con ambizione a oltre 40 Paesi e poi gradualmente ritirata nel 2023. Quell’arco di tempo ha evidentemente permesso a Meta di riflettere e di riprogettare la feature, affinando il suo posizionamento. Il ritorno nel 2025 non è dunque una semplice replica, ma una nuova strategia consapevole. Rappresenta il tentativo di rafforzare in modo strutturato il legame tra social network e mercato del lavoro locale, sfruttando quell’enorme, inestimabile rete di comunità digitali che è il vero punto di forza di Facebook. In un’epoca in cui il lavoro remoto globale fa parlare molto di sé, Meta scommette sull’importanza irrinunciabile del vicinato, trasformando il più grande social network del mondo in un’agenzia di collocamento per la vita reale delle piccole città e dei grandi quartieri.
