Editoriale

Editoriale – Novembre 2025

Novembre arriva con il suo silenzio particolare, quello che precede l’inverno. Le foglie hanno finito la loro danza, le giornate si accorciano ancora, e nell’aria si respira un invito al raccoglimento. Ma novembre 2025 porta con sé anche una domanda urgente: come vogliamo vivere insieme?

Dal 4 al 6 novembre, i leader del mondo si incontreranno in Qatar per il Vertice Sociale Mondiale dell’ONU, con l’obiettivo di definire un nuovo Contratto Sociale Mondiale. Non è retorica, è necessità. Perché oggi il 60% delle persone nel mondo vive in difficoltà.

​Le crisi si moltiplicano: climatiche, economiche, umanitarie. Le disuguaglianze crescono non solo tra continenti, ma dentro i nostri confini, nelle nostre città. E molti di noi sentono che la vita è peggiorata rispetto a prima.

​Cosa significa davvero un contratto sociale? Significa ridefinire il patto tra chi governa e chi è governato, tra chi ha troppo e chi non ha abbastanza. Significa riconoscere che nessuno si salva da solo, che il benessere di uno dipende dal benessere di tutti.

​L’Italia ha molto da dire in questo dialogo. Sappiamo cosa significa ricostruire, accogliere, resistere. Ma sapere non basta più. Serve il coraggio di immaginare un mondo dove il progresso sia davvero umano, dove lo sviluppo non lasci indietro nessuno.

​Novembre ci ricorda che ogni fine prepara un nuovo inizio. Le foglie che cadono nutrono la terra per la primavera che verrà. Allo stesso modo, questo momento di crisi può essere il terreno fertile per un patto nuovo, più giusto.

Perché quando il freddo ci costringe a cercare calore, scopriamo che l’unica vera fonte è l’altro. E che l’unico modo per attraversare l’inverno è farlo insieme.

Christian Palmieri

Related posts

Editoriale – Febbraio 2024

Redazione

Editoriale – Aprile 2025

Redazione

Editoriale – Settembre 2023

Redazione