Economia

Bonus a rischio nel 2025

Il 2025 potrebbe segnare un drastico ridimensionamento o addirittura l’eliminazione di molti bonus e sussidi destinati alle famiglie italiane. Secondo l’analisi di Assoutenti, l’associazione dei consumatori, la prossima legge di bilancio prevede tagli significativi per mantenere la spesa pubblica all’interno dei parametri imposti dall’Unione Europea. Si stima che la manovra si debba muovere entro una forchetta compresa tra i 23 e i 25 miliardi di euro, e questo potrebbe portare a una riduzione importante delle agevolazioni attualmente in vigore.

Tra i settori più colpiti dai tagli previsti troviamo quello edilizio, da anni supportato da una serie di incentivi che hanno permesso di sostenere famiglie e imprese. Tra i bonus che rischiano di essere cancellati o ridimensionati ci sono il Bonus Mobili e il Bonus Elettrodomestici, che permettono la detrazione fiscale per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici a basso consumo energetico, come frigoriferi e lavatrici. Questi bonus, molto apprezzati dalle famiglie, potrebbero non essere riproposti nel 2025, rendendo più costoso per i cittadini rinnovare i propri mobili o adeguarsi agli standard energetici moderni.

Un altro bonus che rischia di sparire è il Bonus Decoder, un’agevolazione fino a 50 euro per l’acquisto di televisori e decoder compatibili con i nuovi standard tecnologici della televisione. Questo bonus ha facilitato il passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione, ma la sua possibile cancellazione potrebbe rendere il prossimo cambio tecnologico più gravoso per le famiglie italiane.

Oltre ai tagli, diversi bonus subiranno un ridimensionamento. Il più significativo è il Superbonus, che nel 2025 vedrà la detrazione passare dal 70% al 65%, limitata esclusivamente ai lavori di condominio approvati entro febbraio 2023. Un altro ridimensionamento riguarderà il Bonus Ristrutturazioni, che scenderà dal 50% al 36% della spesa detraibile, con un tetto massimo dimezzato da 96mila a 48mila euro.

Altre agevolazioni, come l’Ecobonus, che prevede una detrazione del 75% per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici, e il Sismabonus, che offre una detrazione fino all’85% per interventi antisismici, potrebbero non essere rinnovate dopo il 31 dicembre 2024. Lo stesso destino potrebbe toccare al Bonus Verde, destinato alla sistemazione di giardini e aree verdi private, che rischia di scomparire completamente.

Non solo i bonus legati all’edilizia e all’ambiente sono in pericolo. Tra i sussidi sociali che potrebbero essere cancellati o modificati ci sono l’Assegno di inclusione, il Bonus Mamme disoccupate, il Bonus Psicologo, e il Bonus Asilo Nido, tutti strumenti che negli ultimi anni hanno supportato famiglie e individui in difficoltà. Anche la Carta Cultura, la Carta del Merito e la Carta Acquisti Dedicata a Te, che forniscono sostegno economico per spese essenziali, potrebbero non essere confermate, o essere ridotte significativamente nel 2025.

Il taglio di questi bonus e sussidi è motivato dalla necessità di rispettare il divieto di aumentare il deficit pubblico, imposto dalle regole di bilancio europee. Tuttavia, la riduzione o la cancellazione di queste agevolazioni potrebbe avere un impatto significativo sulle famiglie, soprattutto quelle a basso reddito, che negli ultimi anni hanno potuto contare su questi strumenti per far fronte alle difficoltà economiche.

Assoutenti ha espresso preoccupazione per le conseguenze che questi tagli potrebbero avere sul tenore di vita delle famiglie italiane e ha invitato il governo a valutare attentamente quali bonus mantenere e come gestire la riduzione delle risorse destinate al welfare. Molte famiglie italiane, infatti, potrebbero trovarsi in una situazione di maggiore difficoltà, con meno supporto economico disponibile e spese in aumento.

Christian Palmieri

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